Gianpaolo Contestabile, psicologo cofondatore della Brigata Basaglia, nel libro intitolato Psicologia della resistenza si propone di far comunicare due mondi, l’interno e l’esterno, la storia personale e quella collettiva, Freud e Marx:
“ Se da una parte non è sufficiente la psicologia borghese centrata sull’Io e sulla famiglia patriarcale, allo stesso tempo non è sufficiente una psicologia socialista unicamente interessata alle cause sociali. Da una parte tutto si riduce a un problema di pulsioni biologiche e alle relazioni dell’infanzia, dall’altra invece la nostra personalità diventa il prodotto aritmetico delle forze sociali. […] Pensare che il mondo si possa cambiare con una rivoluzione interiore è un messaggio di marketing illusorio, e tuttavia pensare di rivoluzionare la società senza fare i conti coi conflitti interiori comporta il rischio di ripetere all’infinito i fallimenti della storia senza capirli.”
Contestabile aiuta a trovare delle vie di uscita dalla depressione causata dalla crescita di potere dell’estrema destra globale, dall’espandersi delle politiche neoliberiste, dalla melanconia della sinistra divisa e intrappolata in una posizione di critica moralistica, in un’identità politica del passato e appiattita nel realismo capitalista, concetti di Mark Fisher, ripresi anche da Gil Pierazzuoli:
“Invece di elaborare il lutto e distaccarsene, il soggetto malinconico si identifica con gli ideali scomparsi, sperimentandone l’assenza con un sentimento di desolazione e demoralizzazione… «Finiamo per affezionarci alle passioni e alle ragioni di sinistra, alle analisi e alle convinzioni di sinistra, più che al mondo reale che in teoria vorremmo cambiare»”(Mark Fisher, Desiderio postcapitalista: Le ultime lezioni).
“Il realismo capitalista, a quanto ho capito, contiene un enorme elemento di fatalismo. Accetta che i parametri fondamentali della realtà siano già fissati. Tutto ciò che possiamo fare è acconsentire, adeguarci a loro.” . “Liberarci e resistere. Sono compiti collettivi, che ci richiedono cura e forza, introspezione e organizzazione, immaginazione e memoria” scrive Contestabile, sono forme di cura psicologica necessaria, “per costruire comunità resistenti, che non perdano la tenerezza, la cura dell’individuo e della collettività. La Resistenza è terapeutica. […] Il periodo in cui viviamo è un tempo di catastrofi ecologiche e collassi finanziari, di guerre tecnologiche e di genocidi, ma è anche un’epoca di famiglie attraversate dalla violenza, di quartieri inquinati, di uffici deprimenti e spazi digitali creati per generare dipendenza.”
Per curarci non ci bastano la psicoterapia, un farmaco, la dieta o delle tecniche di meditazione, dobbiamo lottare, e dobbiamo farlo insieme, perché non possiamo curarci in solitudine senza prendere coscienza che ci ammaliamo insieme e che per stare meglio dobbiamo organizzarci e “trovare un equilibrio tra flessibilità e resistenza, tra la tenerezza della cura e la durezza della lotta” guardando cosa succede sia dentro di noi sia al di fuori, nel pianeta.
“ Oggi dobbiamo mettere il concetto di cura al centro di ogni seria politica progressista. Ecco come potremmo definire l’abbondanza rossa o il comunismo del lusso: come la capacità di prendersi cura, condividere e godere di ciò che viene prodotto collettivamente. Dobbiamo adottare la prospettiva del: perché non è così? ”
“Ai mezzi di comunicazione – scrive Contestabile – che ci persuadono del fatto che persone povere, disoccupate, disabili, straniere, malate o anziane, siano dei pesi, delle zavorre del sistema, dobbiamo opporre quello che Fisher chiama “realismo comunista,” e riconoscere che i veri organismi parassiti sono le imprese che accumulano ricchezza sfruttando i giovani, speculando sugli immobili, ricevendo finanziamenti pubblici e evadendo le tasse. […] Abbiamo bisogno di potenziare la mente collettiva, quella capace di risvegliare l’immaginario sociale” elaborando un desiderio post capitalista, l’ambizione prometeica “di immaginare un futuro non catastrafico, anzi al contrario, uno scenario desiderabile capace di trasformarci.”
Ci sono da immaginare nuovi percorsi, alimentare i futuri possibili e costruire alternative alla depressione capitalista, farsi comunità creando una consapevolezza di gruppo, condivisa, dove la psicologia diventi strumento di liberazione, dalla alienazione costante che viviamo nei posti di lavoro, dai processi di zombizzazione riservati ai migranti rinchiusi nei vari Centri di detenzione, dal diventare manichini di gomma: organizzarci, parlarci, lottare insieme e resistere. Una psicologia della resistenza – il titolo del libro – per darci degli strumenti e stimolarci a sperimentare nuovi modi di esistere e fare/lottare insieme. “La Resistenza è terapeutica perché aiuta a sanare la mente dagli effetti della sottomissione”: l’autore qui si riferisce agli effetti della violenza sui bambini palestinesi, cui viene dato ampio risalto nell’interessante capitolo intitolato: “Psicologie per la liberazione.”
“Per non essere dei semplici palliativi di fronte alla devastazione…. – scrive Contestabile – le terapie psicologiche e le svariate forme di spiritualità e presa di coscienza, devono essere accompagnate da azioni collettive, pratiche di cura e autodifesa, progetti ambiziosi, organizzazioni in grado di trasformare il mondo e darci la forza di resistere alla repressione fisica e psicologica.”
In questo libro abbondano gli argomenti interessanti, dalle riflessioni psicologiche di Ernesto Guevara, all’ecoansia, ai rimandi cinematografici, al record italiano dei novantatremila psicologi iscritti all’Ordine, sottopagati e non impiegati in quel che resta del SSN (Servizio Sanitario Nazionale), di fronte ad un forte bisogno diffuso di assistenza psicologica: “il SSN, offre in genere solamente pacchetti da otto incontri, le sue liste di attesa spesso intasate e il personale è composto in molti casi da tirocinanti senza retribuzione.” Franco Basaglia, cui sono dedicate molte pagine del libro, a cento anni dalla sua nascita, si sarebbe scagliato contro queste indecenze, bonus psicologico compreso.
Gianpaolo Contestabile, Psicologia della resistenza. Di salute mentale, cambiamento e lotta, effequ, 2024.
Gian Luca Garetti
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