Inceneritori buoni da respirare. L’abbaglio ferragostano di igienisti e Istituto Superiore di Sanità

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“Profondo sconcerto e totale disaccordo” per la presunta utilità e innocuità degli inceneritori di terza generazione affermata nei giorni di Ferragosto, mentre l’Italia è distratta, dalla Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) e condivisa anche dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Ad esprimere il “totale dissenso” sono Medicina Democratica Onlus e l’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia.

Quanto affermato dagli igienisti non rappresenta un caso isolato ma si va ad inserire, a buon titolo, nella strategia del pensiero unico inceneritorista, tanto cara al Partito Democratico, insieme a trasmissioni radio unilaterali (vedi ad esempio “Tutta la Città ne parla” del 29 luglio scorso) o a soppressioni di importanti e seguite trasmissioni televisive come “Scala Mercalli”. Gli igienisti della SItI fanno delle affermazioni dogmatiche, sulla falsariga di quello che va da tempo dicendo Qtermo, che per Medicina Democratica e ISDE “appaiono superficiali, non sostenute da evidenze scientifiche e finalizzate a “promuovere” una pratica che la comunità scientifica continua a identificare come a rischio sanitario”, che poi stigmatizzano: “del tutto fuori luogo appaiono le affermazioni circa l’innocuità degli impianti di terza generazione”.

‘‘Il nuovo inceneritore di Case Passerini – che si vorrebbe costruire nella piana fiorentina – potrà emettere, si legge nel comunicato di Medicina Democratica, ogni ora 170.000 Nm3 di fumi e annualmente (in assenza di incidenti/ malfunzionamenti ed altro) potrà immettere in atmosfera 6,7 tonnellate di Particolato Totale Sospeso (PTS), 94,2 t di NO2, 67,3 t di CO, nonché 134,6 kg di Hg, idem di Cadmio e Tallio, 13,5 kg di IPA, nonché 135 mg di diossine. Chi può in coscienza affermare oggi che un cocktail di inquinanti di simile entità sia ininfluente per la salute di una popolazione che vive in un area già fortemente critica?”

“Numerose evidenze nella letteratura nazionale ed internazionale – afferma Isde – documentano incrementi del rischio ambientale e sanitario legati all’incenerimento industriale dei rifiuti anche quando questo avviene in impianti di ultima generazione ed anche il Moniter (uno studio epidemiologico condotto dalla Regione Emilia e Romagna) ha dimostrato con chiarezza un aumentato rischio di aborti spontanei e di nascite pre-termine nelle popolazioni esposte alle emissioni degli inceneritori”.

Invece lo Studio Moniter, per gli igienisti della Siti, “evidenzia chiaramente la assenza di rilevanti rischi sanitari acuti e cronici per chi vive in prossimità degli impianti”. In realtà “dallo studio Moniter – afferma Medicina Democratica – sono emersi incrementi di: mortalità per tumori di fegato e vescica negli uomini, incidenza di tumori del pancreas negli uomini, mortalità per cancro del colon nelle donne e per i linfomi non-Hodgkin in entrambi i sessi nella coorte di Modena. Oltre a patologie tumorali, aborti spontanei e nascite pre-termine (di cui si è già detto), lo studio Moniter ha documentato anche associazioni statisticamente significative con aumento di rischio di malattie ischemiche cardiache e di mortalità per malattie cardiocircolatorie nelle femmine, aumento di rischio di mortalità per malattie respiratorie acute nelle femmine, andamento crescente del rischio di malformazioni nel loro complesso con l’aumentare dell’esposizione. Risultati tutti coerenti con altre pubblicazioni scientifiche nazionali ed internazionali. E’ davvero sconvolgente constatare lo stravolgimento che viene operato dei risultati di questo studio”.

“Affermazioni come quelle presenti nella nota stampa divulgata, scrive Isde, servono solo a fare ulteriormente diminuire la fiducia delle Comunità nei confronti delle Istituzioni volte a tutelare la salute”.

È questo un modo per far passare nel mainstream il falso mito dell’innocuità dei moderni impianti di incenerimento, che seppur di ennesima generazione, oltre a generare conseguenze sanitarie, impediscono l’attuazione dell’economia circolare e di quella virtuosa gestione dei materiali, indicata come obiettivo prioritario dalla Comunità Europea e dalla normativa vigente. Con le esperienze delle buone pratiche gestionali, che escludono i rischi delle discariche e degli inceneritori, come la Strategia Rifiuti Zero, ci guadagnano le comunità e l’ambiente, con buona pace delle lobby del settore e dei loro amici vecchi e nuovi.

Gian Luca Garetti, medico ISDE e Medicina Democratica

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Gian Luca Garetti

Gian Luca Garetti, è nato a Firenze, medico di medicina generale e psicoterapeuta, vive a Strada in Chianti. Si è occupato di salute mentale a livello istituzionale, ora promuove corsi di educazione interiore ispirati alla meditazione. Si occupa attivamente di ambiente, è membro di Medicina Democratica e di ISDE (International Society of Doctors for the Environment).

1 commento su “Inceneritori buoni da respirare. L’abbaglio ferragostano di igienisti e Istituto Superiore di Sanità”

  1. Graziano Zipoli

    Se i membri della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sono così sicuri delle loro affermazioni vadano, per cura, ad effettuare inalazioni ripetute tutti i giurni dello’anno sui camini di scarico di tali mostri, ovviamente in presenza di testimoni e di rilevamento dei componenti dei fumi emessi. Se dopo un lustro è tutto ok si può ragionevolmente procedere alla costruzione.

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