I pompieri e le droghe

Che cosa succede quando una nazione fa pace con i pompieri? Il Portogallo che aveva un problema enorme col consumo di droghe, depenalizzandole tutte nel 2001 ha avuto risultati sensazionali, perché anziché punire, e incarcerare, ha offerto i servizi dell’Assistenza sanitaria nazionale. Per ‘pompieri’ si intende una delle categorie psicologiche della ‘Terapia dei sistemi familiari interni’, che è anche il titolo di un recente libro di Richard C. Schwartz e Martha Sweezy. Il diciottesimo capitolo tratta gli squilibri degli Stati Uniti, visti attraverso la lente dell’IFS (Terapia dei sistemi familiari interni), proprio come se la nazione fosse un individuo. ‘Come molti sopravvissuti ad un trauma, i leader delle nazioni assumono un atteggiamento rigido ed autoritario[…] rischiano di dipendere da parti estremamente protettive che rimangono congelate nel passato[…] assumono un atteggiamento rigido ed autoritario. Disprezzano gli elementi deboli e vulnerabili del sistema, utilizzano i conflitti…per giustificare ulteriormente la propria egemonia’.

Facciamo un passo indietro

Come ogni vivente, da un punto di vista biologico, è una creatura composita, un assemblaggio simbiotico, costituito da un insieme di organismi diversi, così la nostra psiche, secondo il modello IFS, è un sistema composto da una molteplicità di subpersonalità, chiamate ‘parti’, che si relazionano fra loro come fossero una famiglia interiore -che ha al suo centro il Sé, “s” maiuscola, elemento centrale di questo modello terapeutico, meccanismo di auto-riequilibrio. I fardelli ereditati dalle generazioni passate, e quelli personali appesantiscono le parti, che l’IFS suddivide in tre categorie: esiliati, che rappresentano le parti vulnerabili, impaurite, inadeguate; in manager parti proattive che spesso diventano rigidi critici, esigenti, e punitivi; e pompieri parti reattive, che pur di spengere l’incendio della sofferenza, adottano strategie estreme come l’abuso di alcol, di droghe, di cibo o di sesso, il suicidio ecc.

Fardelli e sintomi degli USA

Se lo sport popolare del medioevo era la tortura, cosa ci si doveva aspettare che i coloni europei portassero nel Nuovo Mondo? ‘La storia della fondazione degli Stati Uniti come entità politica è una storia di immigrazione, omicidi di massa, furti e schiavitù, che hanno provocato ulteriori massacri di massa’. Gli Stati Uniti sono stati gravati da una serie di fardelli: ‘il credo di una crescita illimitata’, l’individualismo da cui il mito della forza di volontà e la meritocrazia ‘una pelle di pecora appoggiata sul vecchio lupo del sistema europeo delle classi’, il razzismo, il patriarcato, la misoginia, l’omofobia e la transfobia, che hanno contribuito a forgiare ‘la forma particolarmente aggressiva di capitalismo e materialismo che caratterizza gli Stati Uniti ancora oggi’. Da cui provengono preoccupanti sintomi: ‘Un tasso di suicidi allarmante, un’esplosione di morti indotte dagli oppiacei…, sfide enormi in termini di salute pubblica, a causa di un consumo eccessivo di carboidrati e grassi, e il tasso di detenzioni più alto del mondo.. la maggior disparità economica tra ricchi e poveri mai raggiunta prima nella propria storia’.

Gli esiliati

La capacità di chiudere il proprio cuore e trattare gli esseri umani come oggetti ha una lunga storia. ‘A causa di un passato che comprende il genocidio delle popolazioni indigene e la riduzione in schiavitù degli africani e dei loro discendenti oltre a una storia di avversione e privazione dei diritti nei confronti di ebrei, musulmani, donne, gay e ogni popolazione minoritaria, sono molti gli esiliati negli Stati Uniti [ più di ogni altra nazione occidentale, come mostrano gli alti tassi di suicidio, la dipendenza dalle droghe, il tasso di detenzioni]. Ogni sistema umano contenente un numero imponente di esiliati diventa straordinariamente delicato, vulnerabile e instabile, con conduttori estremamente polarizzati ed elementi protettivi egoisti in posizione di potere’.

Liberalizzare le droghe

Nei sedici anni che vanno dal 2001 al 2017, grazie alla liberalizzazione delle droghe le morti per overdose in Portogallo sono diminuite dell’85%, mentre negli USA in quegli stessi anni i morti per overdose sono stati circa sessanta quattromila, tanti quanti il numero di americani morti nelle guerre del Vietnam, dell’Afghanistan e dell’Iraq messe insieme, senza contare l’enorme numero di detenuti per droghe nelle carceri, in genere non bianchi e appartenenti alla fascia bassa della popolazione, senza contare l’enorme spesa pubblica Negli USA soltanto nel 2014 furono arrestate 1,4 milioni di persone, per reati non violenti legati alle droghe. Gli Stati Uniti contano il 25 per cento della popolazione mondiale detenuta. La politica portoghese, all’inizio ampiamente criticata, viene ora celebrata come un modello ‘incomparabilmente meno costoso’ e ‘più efficace’ di gestione dell’uso illegale delle droghe. La soluzione portoghese consiste nel curare il dolore e l’impulsività auto distruttiva che sta dietro certi comportamenti.

La verità inoperante

La soluzione per gli Stati Uniti, sarebbe liberarsi dai fardelli ereditati, del razzismo, del patriarcato, dell’individualismo e del materialismo: ‘I nostri occhi e i nostri cuori si aprirebbero sugli esiliati e sulla distruzione che stiamo infliggendo al pianeta. Questo risveglio solleciterebbe i nostri sforzi per invertire il cambiamento climatico, la disparità economica e la discriminazione [..] Saremmo meno attratti dai demagoghi che appaiono forti ma sono in realtà crudeli e capaci soltanto di vuote promesse. ‘ […] ‘Speriamo di contribuire al nuovo modo di pensare promosso da Gandhi’, secondo cui ’soltanto prendendosi cura del mondo interno degli esseri umani’ sarà possibile evitare di distruggere il pianeta. Ma è una verità inoperante, per dirla con Bifo, perché le condizioni culturali, psichiche e ambientali, la rendono impossibile, purtroppo.

Richard C. Schwartz-Martha Sweezy, Terapia dei sistemi familiari interni, R.Cortina, 2023 Milano-pag.376, euro 35