Fino al 19 gennaio sarà possibile manifestare il proprio interesse a partecipare a due Comunità Energetiche Rinnovabili che saranno situate nei quartieri 4 e 5 di Firenze. Qui tutte le informazioni
Le CER sono una delle possibili risposte alla sempre più urgente conversione energetica.
Appare ormai del tutto evidente che, come per tutti i problemi complessi, non esistano risposte semplici e/o univoche, ogni possibile soluzione pare aprire nuovi fronti problematici.
L’unica reale risposta sarebbe il cambiamento radicale del modello di sviluppo, dal modello energivoro e sviluppista ad un modello più sostenibile che tenga conto della finitezza e non gratuità della natura e che consideri l’individuo nella sua interezza e non solo in quanto consumatore, anche queste sono cose che oramai sappiamo da tempo, ma questa consapevolezza pare non essere considerata dai decisori reali.
La domanda pare quindi essere sempre e soltanto: come produrre più energia?
E sembra vietato pensare di consumare meno: energia, territorio, beni materiali ed immateriali, direzione nella quale invece dobbiamo andare.
Di tutto questo abbiamo parlato e scritto più volte, non cambiamo idea, pensiamo tuttora che il tema andrebbe affrontato in modo radicalmente diverso, ma siamo anche consapevoli che non è possibile esimersi dal dibattito su come cercare di limitare i danni che la produzione di energia (di fatto la mera esistenza umana sul pianeta) porta inevitabilmente con sé.
Energie rinnovabili, energie pulite: questo breve pezzo non intende affrontare il tema in toto, ma parlare di una modalità di produzione che pare avere molti aspetti positivi per il consumatore finale, non essere molto impattante sul territorio, o comunque esserlo in misura minore rispetto ad altre soluzioni e fare riferimento alla possibilità anche di autoproduzione e autogestione di una risorsa primaria.
Non è questa la sede per entrare nel merito dei problemi e difficoltà che sono state poste, potete trovare in rivista vari articoli che trattano il tema da angolazioni diverse.
Solo un esempio estremamente significativo; i primi esperimenti di autoproduzione di privati o piccole comunità prevedevano remunerazioni molto alte per l’energia messa in rete e costi più bassi rispetto al mercato per l’eventuale necessità di acquisto, era una politica incentivante, erano gli anni in cui tutti sembravano essersi resi conto della deriva intrapresa e del bisogno immediato di ripensare, di invertire la tendenza. Sembrava un trend che non avrebbe potuto fermarsi, era condiviso, accertato, sottolineato, sbandierato. Oggi, almeno in Italia, questo non accade più, l’incentivazione, il premio al comportamento virtuoso non sono più in vigore. L’autoproduzione che era anche un’attività redditizia non lo è più o lo è in misura molto inferiore.
Nonostante tutto rimane un sistema interessante sia economicamente per il singolo, che meno impattante e centralizzato, potrebbe sfuggire ai grandi produttori e imporre un modello alternativo ai grandi impianti, pur affiancandoli.
Evidentemente cercheremo di seguire l’evoluzione delle iniziative, non solo fiorentine, e come sempre contiamo su di voi per avere pareri, ragionamenti, commenti, critiche e informazioni.
Qui la mappa delle Aree Convenzionali per realizzazione Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) nel Quartiere 5 di Firenze.
Fiammetta Benati
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