Ecofascisti

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“Considerare l’ecologia un sistema ideologico progressista e di sinistra è un bias cognitivo […] Potrebbe essere una brutta sorpresa scoprire che la storia politica dell’ecologia non è sempre stata progressista e che non nasce inequivocabilmente come azione benevola nei confronti del prossimo” scrive la giornalista Francesca Santolini, nel saggio Ecofascisti, che ha come sottotitolo ‘Estrema destra e ambiente’.

Per ‘bias cognitivo’ si intende una percezione errata, un errore di giudizio che può distorcere decisioni e comportamenti ma anche processi di pensiero. Secondo l’autrice: “I moderni populismi cercano di sfruttare la sempre più diffusa preoccupazione popolare nei confronti dei problemi ecologici, per portare avanti programmi regressivi, quando non esplicitamente fascisti.” C’è anche il rischio che un certo ambientalismo nimby qualunquista tiri la volata alla fascistizzazione dell’ecologia e all’ecologizzazione del fascismo. “ Le idee verdi corrono un nuovo pericolo: essere rubate, manipolate e poi ridipinte di nero”, per giustificare deliranti teorie di purezza razziale e ambientale. I migranti, gli ebrei, sarebbero specie ‘infestanti’, responsabili anche del cambiamento climatico. La soluzione di tutto per gli ecofascisti, è l’ecobordering: non mescolamenti ma “etno Stati”, frontiere chiuse, blocco dell’immigrazione. I confini sono il più grande alleato dell’ambiente, è attraverso di essi che si salverà il pianeta, è il delirante pensiero di Jordan Bardella, delfino di Marine Le Pen. Rientra in tutto questo argomentare il lapsus freudiano, della “sostituzione etnica”, del ministro dell’Agricoltura di Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida.

Stragi in difesa dell’ambiente e della sostituzione etnica

Il 15 marzo 2019 un suprematista bianco uccise cinquantuno persone in una moschea a Christchurch, in Nuova Zelanda. Prima della strage aveva diffuso un manifesto ecofascista in cui scriveva che l’immigrazione è un attacco ambientale, un’invasione che distrugge la natura. Qualche mese dopo un attacco simile, a El Paso, in Texas, ventitré vittime, stessa dinamica, un altro manifesto, in cui l’assassino diceva che l’immigrazione dal Messico era una doppia minaccia, per i bianchi e per l’ambiente americano. Dieci anni prima, in Finlandia, un diciottenne uccise otto compagni di liceo gridando: «La rivoluzione ambientale è iniziata». L’assassino era un avido lettore di Pentti Linkola, ecofascista, ornitologo e pescatore finlandese, che ha manipolato e ridipinto di nero l’ecologia profonda.

Il tavolo dell’orrore

Immaginiamo una tavolata neroverde all’inferno, con cibi bio e vegetariani, composta da criminali nazisti e fascisti, mistici, sociopatici, nostalgici. A capotavola Jake Angeli, l’uomo con le corna di Capitol Hill detto “lo sciamano di QAnon”, accanto Ernst Haeckel l’inventore della parola ecologia, vicino a lui Madison Grant l’ecofascista ante litteram più famoso della storia americana, sostenitore del binomio razzismo ed ecologia, ispiratore del teosofo austriaco Richard Walther Darrè che coniò il motto “ sangue e suolo”, che fu ministro di Hitler, poi Pentii Linkola filosofo ecologista finlandese, che abbiamo già incontrato, poi Julius Evola, Alain de Benoist, insieme a ecoterroristi stragisti, a “fascisti fossili” sostenitori appunto dei combustibili fossili, a “fascisti ecologici” negazionisti climatici etc.

Il legame fra cibo biologico, suprematismo bianco, farneticazioni, cospirazioniste e razzismo non è una novità […] Per quanto possa sembrare inaudito, tutto l’impianto della sedicente ideologia “ecologica” nazista fu usato per giustificare lo sterminio degli ebrei.” L’econazismo impastò ecologia, agricoltura biologica, vegetarianesimo, culto della natura, misticismo, esoterismo, teoria della razza e nazionalismo, per giustificare la Shoah. Secondo Santolini, Ernst Haeckel, che coniò nel 1866, la parola ‘ecologia’, fu anche uno dei maggiori ideologi tedeschi del razzismo e del nazionalismo, un econazionalista, antesignano del movimento nazista.

Ultima Generazione, ultima speranza

Gli attivisti di ‘Ultima Generazione’, che si collocano agli antipodi dei vari ecofascismi, con le loro azioni spettacolari, tengono viva l’attenzione sulla gravità della crisi climatica. Di fronte all’inazione dei governi, al balbettare di buona parte della sinistra e di tanti ambientalismi velleitari, questi ecologisti radicali, tentano di destare con uno shock le coscienze.

 

Francesca Santolini, Ecofascisti, Einaudi, 2024, Torino-pg.106, euro 13

 

 

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Gian Luca Garetti

Gian Luca Garetti, è nato a Firenze, medico di medicina generale e psicoterapeuta, vive a Strada in Chianti. Si è occupato di salute mentale a livello istituzionale, ora promuove corsi di educazione interiore ispirati alla meditazione. Si occupa attivamente di ambiente, è membro di Medicina Democratica e di ISDE (International Society of Doctors for the Environment).

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