Il sito dell’associazione Puntocritico.info ha avuto l’ottima iniziativa di tradurre il piccolo opuscolo prodotto dal governo scandinavo per dare consigli di sopravvivenza per la guerra che si avvicina. Il file è scaricabile qui oppure qui.
La guerra è stata da secoli il nutrimento di colonialismo e imperialismo occidentale, ma da quasi ottanta anni ha risparmiato l’Italia dal vederla direttamente dentro i suoi confini. Adesso, invece, pare proprio che il dio della guerra abbia invaso le menti della politica europea e non si possa fare a meno di accettare il disastro. Questo dio in realtà ha nome e cognome ben noto: si chiama Stati Uniti, ultimo rampollo della famiglia dei paesi imperialisti nati in occidente. La perdita di egemonia degli USA, conseguenza delle tipiche contraddizioni di un sistema instabile e produttore di conflitti, genera guerra.
Uno dei principali nemici del boccheggiante impero è la Russia con il suo avvicinamento ai paesi europei; oggi la guerra deve essere alla Russia, poi seguirà la Cina. Il conflitto in Ucraina è un pezzo della guerra voluta dagli USA: dovrebbe mettere in ginocchio l’orso russo e insieme i paesi europei. I secondi sono stati messi realmente in grave crisi, ma il bersaglio grosso no. Ecco che allora l’intera Unione Europea viene invitata – o costretta? – ad essere protagonista attiva e principale del conflitto che gli USA sono abilissimi ad appaltare a paesi destinati alla catastrofe.
La maggior parte dei paesi europei è sull’attenti, pronta ad obbedire al richiamo delle armi; l’Europa, grottescamente idealizzata come giardino di pace e di diritti, mostra infine il suo volto guerriero e pare non rendersi conto che è solo il kamikaze di turno al servizio dello zio Tom.
Ecco che assistiamo ad una propaganda martellante di demonizzazione del nemico, ma anche ad una propaganda più suadente e pervasiva. Nei “civilissimi” paesi scandinavi paiono risorti gli dei del Valhalla e il governo invia agli abitanti un manualetto su come comportarsi in caso di emergenze guardando soprattutto alla guerra; il mitico Ragnarök diventa possibilità reale, ma lo fa in punta di piedi, tiene nel sottofondo i draghi e i serpenti mitici. Il governo svedese distribuisce un opuscolo che dà consigli, si presenta con fare paterno per accudire la cittadinanza.
È veramente inquietante leggere un libretto simile a quello di istruzioni per una lavatrice o un aspirapolvere in cui, invece, si danno consigli su come comportarsi in caso di bombardamento, anche nucleare, si presenta la Nato come un’associazione di solidarietà tra paesi pacifici uniti sotto il motto “tutti per uno, uno per tutti”. Si presenta come cosa normale essere costretti ad ammassare cibo di riserva, dare consigli per come vivere senza acqua corrente, sapere dove sono rifugi antiaerei, come “parlare ai bambini di crisi e di guerra” per tranquillizzarli e per “aiutarli a spostare l’attenzione”. Il tutto è presentato con una ipocrita correttezza di genere e razziale già dalla copertina, dove una soldatessa si staglia davanti ad un genitore che legge favole ad un bimbo nero e uno bianco; moriremo tutte e tutti, ma correttamente!
È inquietante vedere come quasi tutti i paesi europei abbiano supinamente accettato di essere gettati in pasto alla guerra che li distruggerà; in paesi come quelli scandinavi succede con la meticolosità che li caratterizza, ma ciò rende ancora più spaventoso che la guerra sia trattata come cosa scontata, che la si voglia rendere normalità.
Redazione
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